È un vero e proprio "vademecum" quello che, secondo il Guardian, finisce tra le mani dei moderatori di Facebook.

Un lungo elenco che contiene le regole per valutare i post considerati sensibili e che riguardano terrorismo, pornografia, sesso, contenuti violenti e fake news, e come comportarsi: cancellare, segnalare, bannare.

Per il quotidiano britannico un vero e proprio scandalo, che emerge grazie a quei documenti che svelano come mai alcuni post o video a contenuto violento continuino a girare sulle bacheche, mentre altri ritenuti dalla gran parte degli utenti innocui vengano invece stoppati.

A fare da "campanello d'allarme" sono quindi alcune parole chiave, per esempio "Trump", considerato termine sensibile, mentre le immagini di abusi su persone o animali vengono valutate da bocciare solo in alcuni casi.

E in diverse situazioni Facebook ha compiuto scelte che non sono state condivise, come l'opera "L'origine del mondo" di Courbet, la statua del Nettuno di Bologna, e - caso che ha sollevato l'opinione pubblica - la foto simbolo della guerra in Vietnam, con la piccola Kim, colpita dal napalm, in fuga: tutti scatti che il social network ha eliminato.
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