L’intricata vicenda interna al Consorzio Cisa di Serramanna diventa un caso.

Dopo le dimissioni dell’Amministratore unico di Cisa Service (il commercialista cagliaritano Davide Marini) accolte dal Cda, arriva la decisione dell’Assemblea consortile.

Presieduta dal sindaco di Serramanna Sergio Murgia, obbliga a una sostanziale marcia indietro il Cda della casa madre, "invitato a respingere le dimissioni dell'Amministratore unico".

Il commercialista cagliaritano, dal 2012 alla guida del braccio operativo del Cisa Consorzio (il Cisa Service gestisce gli impianti di proprietà del Consorzio, il centro di compostaggio dei rifiuti e di depurazione), si era dimesso poco meno di un mese fa.

Il Cda del Cisa Consorzio presieduto da Marcello Ortu aveva accolto il congedo di Marini da Au di Cisa Service, avvenuto dopo la sentenza (favorevole a Cisa Consorzio, che aveva presentato opposizione) sul decreto ingiuntivo da un milione e 300mila euro promosso dal Cisa Service nei confronti del Cisa Consorzio per fatture non riconosciute.

L’ormai ex Au di Cisa Service ha negato ogni legame tra la sentenza e le sue dimissioni.

L’ultima delibera dell’Assemblea del Cisa Consorzio (presieduta da Sergio Murgia e composta dai sindaci dei Comuni di Samatzai Agostina Boi, di Samassi Enrico Pusceddu, di Sanluri Alberto Urpi, di Serrenti Mauro Tiddia, di Villasor Walter Marogniu e di Nuraminis Mariassunta Pisano) riapre il caso.

Murgia ha proposto la deliberazione che "invita il presidente del Cisa Consorzio a convocare l’Assemblea del Cisa Service con il mandato di respingere le dimissioni dell’Au Davide Marini".

A Serramanna, l’11 giugno si vota per l’elezione del sindaco. Michele Melis, avversario di Murgia, non entra direttamente nella vicenda: "La osservo da fuori e mi sembra poco chiara, non dà una bella immagine del nostro paese".
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