Molti più siti inquinati, molte più persone coinvolte negli smaltimenti illeciti di prodotti derivati dalla lavorazione dei materiali alla Fluorsid e nel cantiere di Terrasili.

Con un’indicazione precisa: la laguna di Santa Gilla sarebbe una delle zone maggiormente ferite dagli sversamenti. Un’eccellenza naturalistica protetta da normative ambientali che avrebbe subito uno sfregio dalle conseguenze devastanti. Questo, in strettissima sintesi, quanto sostenuto da Simone Nonnis davanti al pm Marco Cocco al termine di un interrogatorio durato tutto il pomeriggio.

Dipendente di Armando Bollani (a sua volta titolare di società che svolgono attività per la Fluorsid), è in carcere da martedì con l’accusa di associazione per delinquere, inquinamento e disastro ambientale nell’indagine che ha coinvolto i vertici della società di proprietà di Tommaso Giulini (patron del Cagliari Calcio: non è coinvolto in questa indagine). Le dichiarazioni allargheranno il campo investigativo, la Forestale presumibile avrà una nuova delega per accertare altre eventuali responsabilità e capire se quanto affermato da Nonnis sia vero e dimostrabile. Il suo avvocato difensore Alberto Ippolito ha chiesto gli arresti domiciliari.

In precedenza aveva parlato anche Marcello Pitzalis, altro dipendente di Bollani, anch’egli in cella per gli stessi reati. In una dichiarazione spontanea al gip ha sostenuto di essere solo "un operaio" che lavorava tutto il giorno ed eseguiva gli ordini.

IL SINDACO - Intanto, il Comune di Assemini è pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo.

"Se le indagini dovessero confermare anche la metà di ciò che le carte e i media raccontano - scrive il sindaco Mario Puddu - è evidente che il Comune si costituirà parte civile".

Dopo il blitz di ieri, il primo cittadino racconta di aver ricevuto tantissime telefonate e messaggi di asseminesi, preoccupati per la qualità dell'aria e dell'acqua.

"La Regione si stupisce dell'inchiesta Fluorsid - rilancia il sindaco - ma dimentica l'invito fatto alla nostra amministrazione di ripartire con l'attività lavorativa proprio nell'ex Laveria Silius, a pochi metri dal centro abitato. Il nostro è sempre stato un 'no' secco, seguito da un ulteriore sollecito a effettuare le bonifiche".

"La salute - conclude Puddu - non si baratta con nulla".

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