Tre consiglieri regionali devono lasciare l'aula del palazzo di via Roma. La sospensione, prevista dalla legge Severino per un massimo di 18 mesi, colpisce il leader dell'Uds, Mario Floris, e i due esponenti di Forza Italia, Alberto Randazzo e Oscar Cherchi. Al loro posto dovrebbero entrare Gennaro Fuoco, Mariano Contu ed Emanuele Cera che dovrà superare la diffida di Domenico Gallus.

La sospensione ha effetto retroattivo e viene conteggiata dallo scorso 20 febbraio. "Stiamo ragionando se impugnare oppure no il decreto di sospensione", sottolinea Cherchi.

IL CAMBIO - Il provvedimento, notificato ieri alla presidenza del Consiglio regionale, è arrivato a seguito della condanna per peculato dei tre consiglieri, inflitta dal tribunale di Cagliari per il processo sui fondi ai gruppi relativo alla legislatura 2004-2009. La Giunta per le elezioni si riunirà all'inizio della prossima settimana, forse mercoledì, per prendere atto della sospensione e proporre al Consiglio regionale le surroghe.

CHI ESCE - Lascia il Consiglio regionale Mario Floris, settantanovenne, decano dell'assemblea e due volte presidente della Regione. Oscar Cherchi, eletto a Oristano con Forza Italia, è stato assessore dell'Agricoltura nella Giunta guidata da Cappellacci, mentre Randazzo, eletto tra gli azzurri a Cagliari, è vice presidente della commissione Autonomia.

I NUOVI - Entreranno i primi dei non eletti nelle liste e nei collegi. Gennaro Fuoco con 1.126 voti, è arrivato secondo a Cagliari nell'Uds. Spetta a lui dunque il seggio così come l'ex assessore del Lavoro della Giunta Cappellacci, Mariano Contu, entrerà al posto di Randazzo.

Qualche grana in più sulla Giunta per le elezioni per capire chi prenderà il posto di Oscar Cherchi: il primo dei non eletti è Emanuele Cera, sindaco di San Nicolò d'Arcidano, ma su di lui pende una diffida presentata da Domenico Gallus, secondo dei non eletti e sindaco di Paulilatino. La memoria di Gallus fa leva sul fatto che al momento della candidatura, Cera ha ritardato di 24 ore la rinuncia alla presidenza del Cda della Saremar. Cera, però, non cede: "«Ipotetiche cause di ineleggibilità dovranno esser stabilite eventualmente dal giudice ordinario non dalla Giunta per le elezioni o dal Consiglio regionale".

C'è un precedente in questa legislatura e riguarda la decadenza di Gianni Tatti (Udc) a favore di Alfonso Marras. Tatti, infatti, non si era dimesso dal Cda dell'Ente foreste prima delle regionali.

IL RIBALTONE - È l'ennesimo ribaltone nella composizione dell'assemblea.

L'interpretazione della legge elettorale ha fatto decadere Efisio Arbau, Gavino Sale, Michele Azara e Modesto Fenu per il ricorso presentato da Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e Gianfranco Congiu. Gianni Lampis, quarto subentrato tra le liste di Fratelli d'Italia, ha poi dovuto lasciare il posto a Giovanni Satta che dopo il ricorso fu incarcerato a seguito di un'indagine su un traffico di droga. Nelle banchi di Forza Italia, un'altra vittima della legge Severino è stato Antonello Peru, sospeso durante il periodo di detenzione per l'inchiesta "Sindacopoli" e sostituito da Giancarlo Carta sino al rientro in aula.

Matteo Sau

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