Mancano pochi giorni al Palio delle amazzoni di Sant'Efisio, la manifestazione equestre a carattere turistico che si svolgerà domenica all'ippodromo di Cagliari con il patrocinio della Regione e di vari Comuni, e le associazioni animaliste lanciano le loro accuse.

"Abbiamo voluto la parità - scrive Paola Re, consigliera L.I.D.A., Lega italiana dei diritti dell'animale, di Firenze - e ci tocca un palio tutto al femminile, come se fosse motivo di orgoglio essere pari agli uomini nell'esercitare forza, dominio e prevaricazione nei confronti di questo splendido animale, che si considera rispettato e salvaguardato mentre muore e si ferisce".

E, ancora, Re attacca l'intera corsa, che definisce "simbolo di un'arretratezza culturale sempre più difficile da accettare", e non risparmia gli enti pubblici, "una trentina tra istituzioni e associazioni sostengono, promuovono e finanziano questo evento, giusto per capire dove finiscono i soldi pubblici", né i sardi: "Ma la cittadinanza non protesta".

La consigliera critica anche il menu del pranzo tipico, "La Sardegna in tavola", previsto al termine della mattinata, il cui "piatto forte" è il maialetto "sacrificato sull'altare dell'ingordigia umana: un cucciolo di pochi kg strappato alla madre, infilzato in un ferro e fatto rosolare per il pranzo della crudeltà"; le amazzoni, in quanto donne, si domanda Re, "non restano turbate da tanta violenza fisica e psicologica?".

Dovrebbero essere proprio loro, sostiene, "per secoli vittime di ogni sorta di oppressione, a farsi paladine di un cambiamento epocale, invece cavalcano fiere alla corsa della presunta emancipazione".

È ora che su queste feste "da pal-i-olitico - conclude la consigliera L.I.D.A. - cali un velo e che si inizi a guardare alle altre specie con empatia e rispetto".
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