Carrozzine inadeguate a causa della cancellazione del collaudo da parte del medico, protesi spesso non corrette, ausili usati e sanificati assegnati anche a chi ha un disagio permanente. E ancora: costi di manutenzione a carico dei pazienti.

Le associazioni dei disabili sardi si sono ritrovate questa mattina di fronte all'assessorato regionale alla Sanità per protestare "contro la Regione che con la nuova centrale unica di fornitura", istituita per garantire un prezzo unico nell'acquisto di ausili ospedalieri e non, "crea difficoltà nella fornitura delle carrozzine, nella qualità degli ausili, e la non rispondenza alle caratteristiche delle prescrizioni mediche", spiega Nicola Grandesso, dell'Associazione sarda paraplegici.

"Per una mera logica di risparmio, si rischia di limitare l'autonomia di persone che vivono già in grande difficoltà", aggiunge. Per questa ragione, chiedono che la Regione ripristini le vecchie modalità del sevizio.

Per capire l'entità del problema, Maurizio Dal Pio Luogo di Sasm, Sardegna sclerosi multipla, fa un esempio: "La carrozzina è come un abito, un modello può andare per una persona ma non per un'altra. Ecco perché è fondamentale ripristinare il collaudo".

L'assessore Arru, che ha incontrato una delegazione di disabili, ha assicurato che proseguirà la verifica, già avviata, di tutti i passaggi della nuova gestione unificata dei presidi e ausili ortopedici e la conformità al capitolato di gara in capo all'Ats.
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