L'Isola scommette sul turismo verde con Stratus, il progetto finanziato dal programma Interreg Italia-Francia 2014-2020, di cui la Sardegna è capofila con il Crenos (il Centro di Ricerche economiche Nord Sud delle Università di Cagliari e Sassari), e che coinvolgerà anche Liguria e il territorio francese del PACA, Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

La dotazione di 1,3 milioni di euro, da investire entro due anni, consentirà di avviare un approccio a 360 gradi allo sviluppo del turismo sostenibile: dalle attività di ricerca e pianificazione di strategie di base al trasferimento tecnologico e conoscitivo di pratiche virtuose verso cittadini e imprese.

Tra gli obiettivi, anche la creazione di un marchio per i prodotti ecoturistici della Sardegna al fine di certificare e valorizzare le imprese che sposeranno le linee guida del progetto.

"Dobbiamo superare il concetto ormai banalizzato di ecosostenibilità - ha affermato l'assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas - per far comprendere a imprese e cittadini che i comportamenti virtuosi sono valori di marketing da sfruttare".

Un cambio di mentalità auspicato anche da Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna: "Dobbiamo passare dal concetto di tutela a quello di valorizzazione del paesaggio. L'unica via percorribile per creare sviluppo nel settore turistico".

I numeri snocciolati da Giacomo Del Chiappa, rappresentante del Crenos e docente di Economia e marketing del turismo dell'Università di Sassari, hanno confermato l'attenzione crescente dei turisti, soprattutto stranieri, verso un'accoglienza "green".

Il Crenos per i prossimi due anni guiderà un consorzio di sette partner di cui faranno parte anche l'Area Marina Protetta Capo Carbonara, l'Enea, Poliste srl e le società francesi Ea Ecoentreprises, Ecoscience Provence e Gip-Fipan (Groupement d'Intérêt Public Formation et Insertion Professionnelle Académie de Nice).
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