Ci sono dei luoghi simbolo che appartengono alla memoria di un popolo e alle loro lotte.

Peccato che alcuni da una parte di quello stesso popolo o dai loro figli vengano deturpati sfregiati e ridotti a delle vere e proprie discariche.

È il caso di Pratobello, area e villaggio da anni fantasma nel territorio di Fonni, ma storicamente legato alla rivolta di uomini e donne orgolesi per impedire che quelle terre diventassero un nuovo poligono di tiro, ovvero un'altra servitù militare.

Questa mattina i sindaci di due paesi, Daniela Falconi e Dionigi Deledda, sono tornati in quegli spazi per denunciare il degrado e contemporaneamente promuovere un accorato appello ai loro concittadini.

"Lo schifo è davanti agli occhi di tutti", ha detto il sindaco di Fonni, "qualche giorno fa abbiamo ricevuto una segnalazione alla Procura della Repubblica per abbandono di rifiuti con una sfilza lunghissima di reati che avremmo commesso".

In pratica anche questa volta la Forestale e le altre forze dell'ordine segnalano, poi il Comune si deve adoperare per ritirare e pulire tutto con dei costi importanti per la collettività.

Peccato poi che il malcostume ricominci subito dopo. "Io credo che non arrivino da Roma a buttarci tutto ciò che vediamo ogni giorno nelle nostre cunette. Possiamo anche parlare di ambiente, turismo, servizi che mancano, di invasori continentali, indipendenza ma se prima non impariamo ad autorispettarci prima ancora di autodeterminarci qui non si va da nessuna parte", ha continuato Daniela Falconi.

Anche per Dionigi Deledda lo scempio deve finire. Pratobello deve essere recuperato magari con l'interesse di qualche privato interessato ad investire in un'area di grande pregio ambientale.
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