Portano a Olbia le indagini sull'omicidio della commerciante cinese Lu Xian Cha.

A distanza di un mese dal feroce delitto di Budoni, i carabinieri e la Procura di Nuoro lavorano nella città gallurese per verificare la posizione di due persone, che, in questo momento, sono formalmente accusate della brutale aggressione avvenuta all'interno del negozio della vittima.

Nel registro degli indagati della Procura di Nuoro sono stati iscritti i nomi di due giovani olbiesi, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, che sono fortemente sospettati di essere i responsabili dell'omicidio.

I FILMATI E IL DNA - L'attività affidata ai militari della Compagnia di Siniscola e del Comando provinciale di Nuoro è nelle primissime fasi e gli investigatori non forniscono dettagli su quanto sta avvenendo in queste ore.

Stando a indiscrezioni, l'elemento determinante potrebbe diventare presto un profilo genetico individuato sulla scena del delitto e diverso da quello della vittima.

Ma il personale dell'Arma sarebbe arrivato ai due olbiesi, grazie ai fotogrammi estrapolati dal filmato di un sistema di videosorveglianza. E l'ipotesi di una rapina finita nel sangue, sta diventando il tema centrale dell'inchiesta coordinata dal procuratore di Nuoro, Andrea Garau.

ERANO A BUDONI? - Stando ai pochi elementi che trapelano dalle indagini, l'attenzione degli investigatori si sta concentrando su due olbiesi noti da tempo alle forze dell'ordine, per il coinvolgimento in vicende di spaccio, scippi e rapine ai danni di commercianti della città gallurese.

Il dato rilevante, dal quale è partita l'inchiesta, è la presenza degli indagati, a Budoni, nel pomeriggio di lunedì dieci aprile. Lu Xian Cha, 37 anni, madre di due bambini, prima delle 19, quindi in pieno giorno, si è trovata gli assassini nel suo negozio, e, probabilmente, ha fatto qualcosa che ha provocato la loro reazione violenta.

Ma, se la tesi investigativa dovesse trovare dei riscontri, le due persone arrivate da Olbia, sono state inquadrate dalle telecamere di diversi sistemi di videosorveglianza, prima o dopo il delitto.

I carabinieri, con gli strumenti che hanno a disposizione, riescono a identificare una persona, anche con pochissimi elementi a disposizione.

Ma la circostanza della presenza a Budoni dei due pregiudicati olbiesi, da sola non basta a chiudere il cerchio.

LE TRACCE DELL'ASSASSINO - Lu Xian Cha ha lottato, prima di cadere sotto la gragnola di fendenti del suo assassino. È stata colpita alle braccia, alla gola, a un fianco e al volto.

Non è escluso che anche il responsabile dell'omicidio si sia ferito durante la violenta collutazione con la vittima.

Di sicuro, i carabinieri hanno repertato tracce organiche, all'interno e all'esterno del negozio di Budoni.

Successivamente è stato isolato un profilo genetico, che, come succede in questi casi, ora è attribuito a un soggetto ignoto. Il prossimo passo dell'inchiesta è la comparazione del dna dei due indagati, con quello isolato nel negozio della vittima, dopo i rilievi effettuati dai carabinieri.

Il profilo genetico che sarà comparato con quello dei due olbiesi, sarebbe stato ricavato da tracce ematiche, ma il condizionale è d'obbligo.

RIS DI CAGLIARI AL LAVORO - Il personale del Ris di Cagliari ha già ricevuto l'incarico formale di effettuare i test sul dna e il lavoro degli specialisti dell'Arma sarebbe iniziato ieri.

Gli indagati hanno ricevuto gli avvisi di rito e i loro legali hanno potuto partecipare al conferimento dell'incarico.

La penalista Cristina Cherchi, difensore di uno dei due olbiesi sotto inchiesta, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

Andrea Busia
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