I pastori sardi si confermano al primo posto per la qualità degli allevamenti, grazie alla selezione genetica praticata da decenni, nel rispetto del benessere animale, con produzioni di alto valore nutrizionale.

Un "grande successo" per l'XI Mostra nazionale degli ovini di razza sarda, che si è svolta nel fine settimana nell'area fieristica di Sant'Antonio.

"Sono trenta allevatori che contribuiscono al miglioramento del patrimonio ovino sardo - dice Stefano Sanna, presidente Assonapa e Aras - e che, nonostante la crisi, riescono a investire per migliorare le aziende".

I pastori guardano avanti.

"Produco circa 100mila litri di latte annui - racconta Stefano Pireddu di Musei, unico allevatore del Sulcis presente in fiera -, quest'anno ho perso oltre 40mila euro di incassi, ma continuo fiducioso, per non buttar via 20 anni di miglioramento genetico".

È dall'emozione dell'unica allevatrice iscritta alla mostra, Milena Melis di Assemini, premiata dal Rotary club di Macomer per essere l'unica rappresentante femminile, che si percepisce la passione per un mestiere duro e faticoso.

"Da 60 anni mi alzo ogni mattina alle 4 e lavoro duro sino a sera - dice Melis - ma lo faccio con passione perché amo gli animali e la vita in campagna".

Bilancio positivo per la rassegna dell'agroalimentare abbinata alla mostra: trenta espositori, tra aziende casearie e mini caseifici del territorio hanno presentato il meglio delle produzioni di filiera.

Un'importante vetrina per valorizzare e promuovere le aziende casearie, i mini caseifici e tutte le attività del territorio legate alla filiera.

Molteplici le iniziative rivolte a famiglie e studenti.

Come il Concorso gastronomico Pecorino Romano Dop che ha coinvolto le scuole alberghiere isolane.
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