Una vera e propria rivoluzione culturale per affrontare la carenza di sangue in Sardegna. La donazione deve essere una costante e non deve sopravvivere attraverso le emergenze e gli appelli che riscuotono una grande adesione ma non garantiscono l'autosufficienza. Anche quest'anno all'appello mancano 30mila sacche, rispetto alle 110mila necessarie per garantire le trasfusioni ai talassemici ma non solo. Perché il sangue è un "farmaco" che può essere necessario per chiunque debba affrontare un intervento o un'emergenza.

LA CAMPAGNA - È il presidente di Thalassa Azione di Cagliari, Matteo Pusceddu, a descrivere la situazione: "Ogni volta che c'è un'emergenza salta tutta l'organizzazione delle trasfusioni per chi ha la talassemia". Questo perché gli appelli ottengono una grande risposta, ma "superata l'emergenza il problema si ripresenta evidenziando una situazione inadeguata a coprire il fabbisogno regionale".

LA CONTA - Mediamente si raccolgono in Sardegna circa 80mila sacche di sangue anche se il fabbisogno stimato è di 110mila. Quelle che mancano all'appello arrivano da altre regioni e hanno un costo di 181 euro per sacca (escluso il trasporto) che equivale pressappoco a 300 cc di sangue. Dunque l'acquisto costa oltre 5 milioni di euro.

LA STRUTTURA - "Deve aumentare il numero e l'indice dei donatori". Il primario del centro Trasfusionale del Brotzu, Mario Pani, non vede altra via d'uscita per la carenza di sangue.

"Ogni anno raccogliamo circa 7 mila sacche e i nostri donatori sono circa tremila", spiega Pani. Significa che "se donassero una volta in più all'anno, potremmo arrivare a circa 10mila sacche raccolte". Pani spiega come il centro del Brotzu cerchi di venire incontro alle esigenze dei donatori "rinforzando la presenza di personale e, se fosse necessario, dilatando l'orario".

LE CAMPAGNE - Per diffondere la cultura della donazione di sangue è necessario "un lavoro comune di associazioni, scuole, enti e Regione", spiega Matteo Pusceddu. Eppure, secondo il presidente dell'associazione, la "Regione non partecipa a questo lavoro culturale".

UN DONO PER TUTTI - Ma quello che più conta è far capire che donare il sangue è un gesto del quale chiunque può aver bisogno. "Non vogliamo l'esclusiva", spiega Pusceddu, "comprendiamo che la risoluzione del problema andrebbe a beneficio di tutta la popolazione".

Tesi confermata anche da Mario Pani: "In ogni intervento può essere necessaria una trasfusione. La carenza è un problema che riguarda tutta la popolazione".

L'estate è uno dei periodi in cui il numero dei donatori subisce una brusca riduzione. I talassemici puntano sulla rivoluzione culturale perché tutti sappiano che, come recitava lo slogan di una recente campagna, "chi dona il sangue, dona la vita".

Ecco l'appello disperato di una mamma che ha scatenato le reazioni delle associazioni e sottolineato come l'emergenza sangue è un problema, purtroppo, sempre attuale nell'Isola.

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