Il premier italiano Paolo Gentiloni, nel giorno della Festa dei lavoratori, è volato in Kuwait per un incontro con le autorità istituzionali del Paese, l'emiro Sabah al-Ahmad e il principe ereditario Nawaf Al-Ahmad.

Nel pomeriggio ha poi fatto visita al contingente italiano di stanza nella regione per svolgere attività di supporto alla coalizione anti-Isis.

"L'Italia considera il lavoro che si fa qui come un lavoro di importanza straordinaria per contribuire a un interesse che non è esclusivamente strategico ma direttamente legato alla sicurezza del nostro Paese", ha detto esprimendo la gratitudine dell'Italia nei confronti dei soldati. "Ci troviamo di fronte a una delle minacce più gravi e più serie che il terrorismo abbia mai prodotto nei confronti dei Paesi occidentali", ha poi aggiunto, dicendo che la sconfitta a Mosul, in Iraq, dello Stato islamico è sempre più vicina e potrebbe arrivare nei prossimi mesi".

Già nel 2016 la parte del territorio controllata da Daesh si è ridotta drasticamente e si tratta - ha continuato il primo ministro - "di un obiettivo da perseguire, alla portata della coalizione, ma non ancora realizzato. Sconfiggere Daesh a Mosul, come a Raqqa, avrà un'importanza simbolica e psicologica fondamentale".
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