Ha vissuto le ultime ore con ansia perché oggi il giudice doveva convalidare o annullare il fermo del marito, accusato di stalking nei suoi confronti e di evasione dai domiciliari.

"Ho paura che esca e venga a cercarmi", aveva detto Elena Farina, 48 anni, in attesa della sentenza del tribunale di Torino che ha invece confermato l'arresto.

La donna ha denunciato l'ex, Luigi Garofalo, per quindici volte. Ma lui sarebbe riuscito a violare le misure cautelari di allontanamento dalla famiglia: l'ultima volta - pare - solo lo scorso mercoledì, quando si è presentato in uno dei bar gestiti dalla Farina e dai figli.

Stando alla ricostruzione della donna, lo scorso 8 marzo avrebbe anche tentato di sparare al figlio 19enne per punire lei, "colpevole" di aver deciso di lasciarlo. Il ragazzo, sempre secondo il racconto, è vivo perché la pistola si è inceppata.

"Non ne possiamo più, questa non è vita", si è sfogata oggi in diverse interviste.

LA LETTERA - Dal canto suo l'uomo ha inviato una lettera di scuse alla famiglia.

"Me l'ha fatta avere tramite un ragazzo che usciva dal carcere", ha raccontato lei.

"Mi ha scritto che è pentito, che non vuole farmi del male, che gli dispiace, ma io non gli credo. Gli ho creduto troppe volte. Non gli auguro il male, ma il mio aiuto non lo avrà mai".

IL RICORSO - Intanto il legale di Garofalo ha annunciato che farà ricorso al Tribunale per le libertà.

"Quando il mio cliente - ha detto l'avvocato - è uscito dalla prigione, mercoledì scorso, qualcuno ha avvisato l'ex moglie, che si è subito diretta al bar di Barriera di Milano. Se sei perseguitata da una persona cerchi di evitarla, non il contrario".
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