Il Messico offre 3 milioni di pesos - l'equivalente di circa 140mila euro - a chiunque fornisca notizie veritiere su Angela Celentano, la bambina di tre anni scomparsa nel 1996 sul monte Faito, in Campania, o su Celeste Ruiz, la ragazza che nel 2010 ha detto di essere Angela. Poi è scomparsa nel nulla. La notizia è su tutti i principali quotidiani del Messico.

Due buone notizie dunque per la famiglia Celentano, due segnali concreti del fatto che le attività investigative nel Paese sudamericano riprendono: le voci di una ricompensa giravano fin dal 2016, ma si parlava di un'entità minore (1,5 milioni di pesos) oggi raddoppiata; e, soprattutto, le autorità tornano a dare massima diffusione alle foto di Angela e di Celeste Ruiz e i media parlano di nuovo del caso.

I genitori di Angela Celentano
I genitori di Angela Celentano
I genitori di Angela Celentano

Esulta infatti l'avvocato della famiglia, Luigi Ferrandino: "La ricompensa è alta e allettante, soprattutto in un Paese con ampie sacche di povertà come il Messico; inoltre, la stampa torna a diffondere notizie sul caso di Celeste Ruiz".

LA STORIA - È il 10 agosto 1996 quando Angela Celentano, bambina di tre anni di Vico Equense (Napoli), scompare improvvisamente sul monte Faito, dove era con i genitori e una quarantina di persone tra adulti e bambini per un picnic. Le ricerche vanno avanti senza sosta per 4 giorni. Ma Angela non è più su quelle montagne.

I genitori in questi 20 anni non hanno mai perso la speranza di riabbracciare la loro figlia.

Nel 2010 la svolta messicana: una ragazza di nome Celeste Ruiz contatta la famiglia Celentano su Facebook e dice di essere Angela; invia anche delle foto dalle quali si evince una certa somiglianza con la piccola. Quando però la famiglia Celentano chiede un incontro, Celeste Ruiz scompare nel nulla.

Celeste Ruiz, la presunta Angela Celentano
Celeste Ruiz, la presunta Angela Celentano
Celeste Ruiz, la presunta Angela Celentano

Gli investigatori volano in Messico e concentrano lì le loro indagini: tracciando le mail di Celeste arrivano a Cristino Ruiz, dipendente del ministero della Giustizia messicano residente a Cancun. Si recano a casa dell'uomo, dove trovano la moglie e il figliastro: tutti negano che in quella casa viva una ragazza di nome celeste, e il figliastro di Ruiz si fa passare per un mitomane e afferma di aver spedito lui quelle mail.

Una versione che non ha mai convinto gli inquirenti italiani e, a quanto pare, neanche quelli messicani.
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