La corte penale di Bangkok ha spiccato un mandato d'arresto contro Vorayuth Yoovidhya, 32enne nipote del fondatore della Red Bull, accusato di aver investito e ucciso con la sua Ferrari un agente di polizia e di essersi poi dato alla fuga.

Il fatto risale al 2012.

Il mandato è stato emesso dopo che il rampollo della multinazionale - che vive a Londra - non ha risposto all'ottava convocazione a processo.

Già ieri il capo della polizia thailandese Chakthip Chaijinda aveva affermato di voler chiedere alla Gran Bretagna e all'Interpol di riportare il giovane in patria in vista del procedimento.

Dopo l'incidente, il 32enne è tornato nel suo Paese d'origine diverse volte, ma non è mai stato fermato dalle forze dell'ordine.

Intanto l'avvocato di Vorayuth ha motivato la mancata risposta alla convocazione con gli "impegni di lavoro" del suo assistito, che aveva addotto scuse già nelle precedenti convocazioni.
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