Donald Trump sta per presentare "il più grande taglio delle tasse" mai fatto da un governo nel Paese e "la più ampia" riforma fiscale che gli States abbiano mai visto.

Questo almeno nelle parole pronunciate dal segretario al Tesoro Steve Mnuchin, il quale ha anticipato l'intenzione del numero uno di Washington di portare l'aliquota del 15% per le aziende (ora è al 35%), con l'obiettivo dichiarato di far crescere l'economia e creare nuovi posti di lavoro.

Ci riuscirà? Per ora, la ricetta di The Donald nei confronti dell'economia a stelle e strisce si basa sull'eliminazione della tassa sulla successione, un abbassamento della tassazione sui redditi individuali - che comprenderebbe anche la riduzione delle fasce tramite scaglioni al 10, al 25 e al 35% - e l'azzeramento delle imposte sui primi 24mila dollari guadagnati da una coppia.

L'AFFONDO DEL NYT - "Una ridicola trovata di una banda di plutocrati che vogliono arricchirsi alle spalle del futuro del Paese". Questo è il commento del New York Times sulla riforma fiscale presentata da Donald Trump. Il quotidiano fa anche notare, nella sua stroncatura, che "ci sono ragioni legittime per far aumentare il debito ma prendere in prestito trilioni di dollari per fornire enormi sgravi ai più ricchi non è una di queste". Il giornale, poi, avanza anche seri dubbi che il piano possa passare al Congresso. Non mancano infatti repubblicani che stanno esprimendo dubbi sul fatto che il taglio delle tasse potrà essere "ripagato" dalla crescita economica, e quindi dell'aumento del gettito fiscale che secondo Trump verrà provocato.

TRATTATO LIBERO SCAMBIO - E sul tema del Nafta, il trattato di libero scambio sulla cui uscita degli Usa fonti dell'amministrazione avevano annunciato che era in corso di valutazione l'ipotesi di emettere un ordine esecutivo, ora Trump frena.

E dice di aver contattato il presidente messicano Enrique Peña Nieto e quello canadese, Justin Trudeau, annunciando l'intenzione di rinegoziare.

"Credo che il risultato finale renderà tutte le tre nazioni più forti e migliori", ha detto The Donald. L'abbandono del Nafta avrebbe sgretolato uno dei blocchi commerciali più grandi al mondo, con ripercussioni su settori tra cui quelli dell'auto e dell'agricoltura, e sulle compagnie che beneficiano delle agevolazioni doganali e dei costi del lavoro più bassi all'estero.

A gennaio Trump aveva firmato un ordine esecutivo per ritirare gli Usa dal Trans-Pacific Partnership (Tpp), l'accordo di libero scambio siglato dal predecessore Barack Obama con 11 Paesi del Pacifico.
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