"Soffro senza odio", ha detto Etienne Cardiles, il compagno dell'agente di polizia Xavier Jugelé ucciso nell'attacco di giovedì 20 aprile sugli Champs Elysées, nella toccante testimonianza che ha offerto nella cerimonia di commemorazione nel cortile della prefettura di Parigi, di fronte a Francois Hollande e ai candidati al secondo turno delle presidenziali Emmanuel Macron e Marine Le Pen.

"Quando sono arrivati i primi messaggi che davano notizia ai parigini di un grave evento in corso e che un poliziotto aveva perso la vita, una voce sottile mi ha detto che eri tu - ha ricordato, visibilmente commosso - ma mi ha anche suggerito la formula generosa e guaritrice: non avrete il mio odio".

In un momento delicato della vita politica francese e a pochi giorni dalle elezioni presidenziali che vedono al secondo turno la candidata del Front National, il messaggio che ci giunge dalla Francia è, ancora una volta, di grande profilo etico e morale: non è facendosi travolgere dall’odio e dalla violenza che si combattono l’integralismo e la barbarie che dilagano nell’ultimo periodo in Occidente. Ma mostrandosi capaci di amore e tolleranza, nonostante tutto, anche quando le tenebre sembrano non lasciare più spazio alla luce.

Un messaggio che, superando con la sua semplicità e normalità anche i preconcetti o lo sciocco pudismo troppo spesso legati all’amore gay, ci manda una grande lezione, perché se è giusto battersi contro l’odio, non è mai altrettanto giusto odiare.

"Questo odio non ti assomiglia - ha concluso Etienne citando le parole di Antoine Leris, giornalista che ha perso la moglie nell'attentato del Bataclan -, non corrisponde a nulla che faceva battere il tuo cuore né a quanto aveva fatto di te un poliziotto e, poi, un tutore della pace".
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