Ragazzi morti nella calca: 10 indagati nell'inchiesta sulla Loveparade 2010

Si riapre il caso della Loveparade.

La corte d'appello di Düsseldorf, in Germania, ha deciso di istituire un nuovo processo penale a carico di dieci persone coinvolte in quell'incidente.

Era il 2010, e migliaia di persone si erano riunite a Duisburg per la 19esima edizione del festival di musica dance.

Ma a centinaia, a un tratto, restarono "imprigionate" in un tunnel e 21 morirono schiacciate. Tra queste un'italiana di Brescia, Giulia Minola.

Lo scorso aprile lo stesso tribunale aveva archiviato il caso. Una decisione "assurda" avevano detto i genitori dei ragazzi morti, tra cui la mamma di Giulia, Nadia Zanacchi.

Adesso la Corte ha accettato il ricorso della procura di Duisburg, che ha raccolto prove che dimostrerebbero "con grado ragionevole di probabilità" la responsabilità degli accusati "sia per i decessi che per le lesioni".

Si tratta di sei dipendenti dell'amministrazione cittadina e quattro responsabili dell'impresa organizzatrice del festival.

Per il tribunale, la tragedia sarebbe stata "prevedibile" a causa del "progetto e delle insufficienti dimensioni delle vie di uscita ed entrata per i visitatori".