Dopo uno stop di due giorni, è ripresa l'evacuazione dei civili dalla periferia di Aleppo, in Siria, con la partenza dei bus - circa una sessantina - arrivati da Zabadani e Madaya, nel Rif di Damasco, e da Kefraya e al-Foua, nel Rif di Idlib.

I mezzi coinvolti nell'operazione trasportano gli evacuati dalle quattro città in base all'accordo di scambio raggiunto a fine marzo tra regime e ribelli di Haya Tahrir al-Sham e Ahrar al-Sham.

Una parte porta a bordo civili e combattenti pro-regime provenienti da Kefraya e al-Foua, diretti ad Aleppo città. Quelli che trasportano i bus con i civili e i combattenti di Zabadani e Madaya sono invece partiti verso Idlib, provincia del nord della Siria in mano ai ribelli.

L'evacuazione dalle quattro città era cominciata la scorsa settimana, ma si era interrotta dopo l'attentato di sabato ad al-Rashidin, in cui hanno perso la vita 126 persone, tra cui 68 bambini, e non ancora rivendicato.

LE ACCUSE DI ASSAD - Sarebbero stati i miliziani dell'ex Fronte al-Nusra ad aver sferrato sabato l'attacco contro un convoglio di bus che trasportava civili evacuati da due villaggi sciiti di Kefraya e al-Foua, nella provincia siriana di Idlib. A puntare il dito contro gli ex alleati di al-Qaeda è il presidente siriano Bashar al-Assad nel corso di un'intervista alla tv libanese.
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