Un incontro "molto fruttuoso" e cordiale quello tra il premier Paolo Gentiloni e il presidente Usa Donald Trump che si è tenuto alla Casa Bianca.

Un clima intaccato solo dalle notizie in arrivo da Parigi, dove la polizia ha subito un assalto a colpi di Kalasnjikov.

Sulla "antica amicizia, testimoniata anche dai 18 milioni di americani di origine italiana che hanno un ruolo così importante in questo Paese", dice Gentiloni, sottolineando che "l'Italia è la seconda destinazione all'estero per gli studenti americani".

Ribatte Trump che "l'Italia è un luogo spettacolare. Amo gli italiani. Abbiamo 18 milioni di persone di origine italiana che vivono negli Stati uniti. Per me è un grande onore avere molti di loro tra i miei amici".

I TEMI CALDI - Ma poi si va al dunque. Il terrorismo, impegni per la difesa, migranti, commercio. L'anti-terrorismo "ci vede come Paese molto attivi, in particolare in Iraq e Afghanistan", ma anche dal punto di vista della "azione culturale che deve essere svolta anche sul piano culturale". Poi, ricorda, "l'Italia contribuisce alla pace nel Mediterraneo e anche in Siria dove credo sia stata giusta la scelta degli Usa di intervenire dopo l'uso delle armi chimiche da parte di Assad". "In Libia - sottolinea - lavoriamo contro la divisione del Paese e per la stabilizzazione. Fondamentale anche per gestire il flusso dei migranti".

L'Italia insomma è "convinta del suo impegno strategico per la relazione transatlantico. Rispettiamo gli obiettivi individuati nel 2014 per le spese militari nella Nato e siamo orgogliosi del nostro contributo".E ancora: "L'Italia è il paese del dialogo, siamo orgogliosi di aver tenuto aperto porte anche in situazioni difficili". Un dialogo che "può essere portato avanti anche con la Russia senza rinunciare ai nostri principi e alla nostra unità".

"L'Italia - conferma Trump - è un partner chiave nella lotta al terrorismo, è il secondo maggiore contributore di truppe in Iraq e Afghanistan. Vorrei anche ringraziare Gentiloni per la sua leadership nella ricerca di una stabilizzazione in Libia e per il suo lavoro cruciale per negare spazi liberi all'Isis nel Mediterraneo. Siamo grati per il suo ruolo nella campagna anti-Isis".
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