Una devastante onda di piena, provocata dal rio Seligheddu (due milioni di metri cubi d'acqua in poco più di un'ora e mezza), un'alluvione lampo (flash flood ) che ha spazzato via Olbia, come non era mai successo nell'ultimo secolo, un evento affrontato dalla città gallurese senza alcun aiuto da parte della Protezione civile (nazionale e regionale) e senza informazioni: è questa la versione di Gianni Giovannelli sui tragici fatti avvenuti il 18 novembre 2013.

L'ex primo cittadino di Olbia, accusato di omicidio colposo plurimo, ieri, per la prima volta, ha fornito in aula la sua ricostruzione del disastroso passaggio del Ciclone Cleopatra.

Lo ha fatto davanti ai giudici del Tribunale di Tempio con una contro-perizia, affidata a un pool di consulenti, guidato da Elvezio Galanti, l'inventore del metodo "Augustus" la bibbia della Protezione civile. Giovannelli (accusato di non avere allertato Olbia) secondo Galanti (e i consulenti Francesco Cipolla e Claudio Sebastiani) non è uno dei responsabili del disastro, ma ne è anche lui vittima. Il pool ha risposto a quattro domande del difensore dell'ex sindaco, l'avvocato Nicola Di Benedetto.

"MAI SUCCESSO IN UN SECOLO" - Il pool, attingendo a diversi importanti studi, ma anche alla memoria degli olbiesi, ha dimostrato in aula che l'alluvione del novembre 2013, è un fatto eccezionale.

Almeno considerando un periodo compreso, tra il 1908 e l'anno della tragedia costata la vita a 13 persone (sei a Olbia).

L'unico episodio comparabile, ha detto il professore Francesco Cipolla, è l'alluvione del febbraio 1979, che, peraltro, non provocò vittime. Lo stesso Cipolla, poi, ha affrontato il secondo tema, quello del bollettino dell'allerta diramato dalla Regione, definito "generico, del tutto inidoneo a fornire elementi sulla pericolosità dell'evento".

Il terzo quesito riguardava le aree a rischio di Olbia e i consulenti hanno spiegato ai giudici che il Pai (Piano di assetto idrogeologico) non ha indicato preventivamente le zone dove hanno perso la vita le persone.

"LASCIATO SOLO" - L'ultimo a parlare è stato il professore Elvezio Galanti, che ha affrontato così l'ultimo tema: "Il sindaco di Olbia ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità.

In piena solitudine, senza il sostegno della Regione e dello Stato". Parole che hanno provocato la reazione dei legali di parte civile, Domenico Putzolu, Giampaolo Murrighile e Mario Perticarà.

Lo scontro con i difensori di Giovannelli e degli altri imputati, Pasquale Ramazzotti, Jacopo Merlini e Toto Porcu, è stato acceso. Il processo si avvia alla conclusione, il 19 maggio farà le sue richieste il pm Domenico Fiordalisi.

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