Marcello Mura di Sadali è un artigiano in pensione che ha deciso di "regalare" (per cinque anni) la sua falegnameria a un giovane con la voglia di imparare un mestiere antico. Mastro Marcello, custode di usi e saperi, è diventato testimone di un lavoro che gli ha dato tante soddisfazioni e che per questo non vuole vedere morire.

Come ha iniziato questo lavoro?

"Ho ereditato la falegnameria da mio padre. Lui era un grande falegname, costruiva soprattutto i carri tradizionali - quelli che venivano trasportati dai buoi - e li vendeva in tutti i paesi del circondario, arrivando fino a Nurri e Mandas. Sono nato in mezzo alla segatura e per questo ho deciso di portare avanti la sua attività".

Che tipo di lavorazioni realizzava?

"Costruivo soprattutto infissi e mobili su misura, ho fatto l'artigiano per più di 50 anni. Adesso sono in pensione ma ogni tanto faccio ancora qualche lavoretto".

Come è nata l'idea di regalare la falegnameria?

"Mi duole il cuore ad abbandonare quest'attività, per questo se trovassi un falegname che abbia voglia di fare questo lavoro sono disponibile a "prestargli" il locale, lasciando a disposizione tutti i macchinari. Se decidesse di fare questo mestiere un giorno magari li potrà comprare".

Che caratteristiche deve avere il suo successore?

"Deve essere uno che sappia veramente fare il mestiere e che sia dotato di una grande fantasia. Una persona che, ad esempio, se vede un albero ha già in mente che tipo di mobile potrà diventare".

Perché un giovane dovrebbe fare questo lavoro. Offre forse una buona rendita?

"Assolutamente si. Guadagni bene e soprattutto stai bene. È un'attività molto dignitosa che mi ha permesso di crescere le mie figlie e di mandarle all'università".

Tatiana Picciau
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