Cinquecento pazienti, molti dei quali bambini, saranno richiamati dalla Asl di Treviso per essere sottoposti a vaccino.

Il motivo? L'infermiera che avrebbe dovuto eseguire l'iniezione non l'avrebbe mai fatta: la prestazione veniva registrata, ma le fiale finivano puntualmente nel cestino dei rifiuti.

I fatti risalirebbero al 2016.

Dopo la segnalazione di alcuni colleghi della dipendente (insospettitisi dal fatto, durante le sedute, i piccoli non piangessero mai) le autorità avevano aperto un'inchiesta, poi archiviata.

La donna è stata poi "trasferita ad altro incarico".

Ora però potrebbe finire nuovamente sotto inchiesta: contro di lei potrebbero infatti esserci nuovi elementi di prova e i pm della città veneta starebbero valutando l'ipotesi di riaprire il caso.

La vicenda è venuta alla luce mentre tiene banco il dibattito sul recente servizio di Report, che secondo molti esponenti del mondo medico, scientifico e politico avrebbe gettato gravi ombre sulla bontà e l'utilità delle vaccinazioni.

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