Non si fa attendere la reazione di Pyongyang alla decisione degli Stati Uniti di muovere da Singapore verso la penisola coreana la portaerei Carl Vinson e altre navi da guerra.

"Se gli Usa osano optare per un intervento militare, come un attacco preventivo e la rimozione del quartier generale, siamo pronti a reagire ad ogni tipo di guerra", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri della Nord Corea.

Pyongyang parla di "mosse sconsiderate" e promette che adotterà "le più forti contromisure contro i provocatori".

Un'escalation di tensioni, dopo le continue provocazioni di Kim Jong-un che va avanti con i test missilistici (l'ultimo mercoledì), le minacce di Trump, che della questione ha anche parlato con il suo omologo cinese a Mar-a-Lago, e le dichiarazioni nordcoreane dopo l'attacco in Siria ("Giustifica l'atomica").

"La grave situazione dimostra ancora una volta che la Corea del Nord era giustificata ad aumentare le sue capacità militari, - è la chiosa del ministero degli Esteri - prenderemo le più dure contromisure per difenderci".

Donald Trump, dal canto suo, ha affidato a Twitter la sua minacciosa replica. "La Corea del Nord cerca guai. Se la Cina decidesse di aiutare sarebbe magnifico, altrimenti risolveremo il problema senza di loro".
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