Seconda giornata di G7 a Lucca, dove si sono riuniti i ministri degli Esteri per discutere delle questioni internazionali più scottanti.

Oggi si parla del dossier siriano, e per l'occasione ci sono anche i capi delle diplomazie di Turchia, Giordania, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Qatar.

"La Russia non va isolata - ha detto il capo della Farnesina Angelino Alfano -. Nei limiti del possibile va coinvolta nel processo di transizione politica della Siria". E sulle sanzioni a Putin non si è espresso: "Il G7 non è una sede deliberante".

A Damasco va seguito un percorso, prosegue Alfano, che "consenta un cessate il fuoco durevole ed effettivo", che alla fine porti "a libere elezioni sulla base di una nuova Costituzione".

Il ministro, che ha parlato in conferenza stampa, ha sottolineato come questa decisione abbia ottenuto il "consenso unanime" di tutti coloro che hanno partecipato al summit.

"Il futuro di Assad non si decide in un giorno", ha concluso Alfano.

LA POSIZIONE DEGLI USA - "La Russia deve scegliere con chi stare", ha detto il segretario di Stato americano Rex Tillerson, che sta facendo pressioni sul Cremlino perché ritiri il suo appoggio al presidente Bashar Al Assad, soprattutto dopo gli attacchi chimici dello scorso 4 aprile.

Tillerson nelle prossime ore sarà impegnato in una visita a Mosca, dove un portavoce del governo non ha escluso un incontro con il presidente Vladimir Putin: appuntamento che per ora non è in programma.

Dell'agenda del segretario di Stato si sa soltanto che domani incontrerà il suo omologo russo, Sergey Lavrov, con il quale oltre che di Siria dovrebbe parlare della presunta ingerenza russa nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi.

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