Lo scoppio delle mine esplosive che fa tremare le abitazioni, le polveri sottili che si respirano, il danno paesaggistico: sono tanti i motivi di protesta che spingono l'amministrazione comunale di Ossi e la cittadinanza a dire "no" all'attività estrattiva della cava.

Dopo diversi anni di non funzionamento, la ditta Monte Rosè Spa succederà alla Italcementi e per dieci anni potrà cavare per l'estrazione di materiali destinati ad un uso civile e industriale, grazie all'autorizzazione della Regione in accordo con la Soprintendenza.

A esprimersi palesemente contrario anche il paese di Muros, che interviene a tutela dei propri bene archeologici adiacenti alla zona interessata.

"Se i lavori inizieranno a breve, come ci è stato comunicato, noi lo impediremo occupando il territorio" ha detto un cittadino.
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