È stato convalidato il fermo di Marco Castagnacci e Paolo Palmisani, i fratellastri coinvolti nella morte di Emanuele Morganti, massacrato lo scorso venerdì davanti a un bar di Alatri (Frosinone).

La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Anna Maria Gavoni dopo l'interrogatorio a Regina Coeli dei due, che hanno rispettivamente 27 e 20 anni. Su di loro pende l'accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

"Io con il pestaggio non c'entro niente", ha detto ieri Castagnacci, che ha ammesso la sua presenza in piazza quella sera ma sostiene di non aver picchiato la vittima.

Una versione che non convince gli inquirenti secondo i quali, invece, sarebbe stato proprio a lui a sferrare il colpo che è stato fatale a Emanuele: un pugno dietro la nuca che ha scaraventato il ragazzo contro il cofano di un'auto.

Intanto monta la polemica sull'arresto del 27enne per droga e il conseguente rilascio avvenuto poche ore prima dell'omicidio di Morganti.

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli e il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri hanno chiesto spiegazioni su quella scarcerazione. "Ho predisposto degli accertamenti", ha risposto il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
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