Oggi, come pronosticato dalla premier inglese Theresa May, il Regno Unito ha formalmente avviato la procedura di divorzio dall'Unione europea.

Il primo ministro ha firmato la lettera di notifica con cui chiede l'avvio dell'iter, prevista dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona.

Il documento è stato consegnato al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk tramite l'ambasciatore inglese all'Ue, Sir Tim Barrow. "Ci mancate già. Grazie e arrivederci", ha detto Tusk appena ricevuta la lettera.

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"È un momento storico, non si torna indietro", ha detto la May alla Camera dei Comuni. "È mia ferma intenzione ottenere il giusto accordo per ciascuna persona in questo Paese. Ora che la decisione di lasciare l'Unione Europea è stata presa, è arrivato il momento di unirci".

Intanto la Scozia non ci sta, e chiede un nuovo referendum per separarsi dal Regno Unito.

JUNCKER - "Questo è un giorno triste perché i britannici hanno deciso per iscritto di lasciare la Ue, una scelta che rimpiangeranno un giorno". Queste le parole del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

"Nonostante le debolezze e gli errori, dobbiamo considerare che la Ue è il miglior posto in cui vivere nel mondo", ha aggiunto.

GENTILONI - In serata il premier Paolo Gentiloni ha ricevuto la telefonata della premier britannica.

Nel corso della conversazione May ha sottolineato l'intenzione di avviare questa "fase negoziale" con un "atteggiamento di cooperazione" e di mirare, innanzitutto, al mutuo riconoscimento dei diritti dei cittadini dell'Ue nel Regno Unito e di quelli del Regno Unito in Ue.

Il numero uno di Palazzo Chigi ha invece ribadito che Italia e Regno Unito restano "Paesi amici e alleati".

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