Una bambina di 4 anni oggi ha riabbracciato la madre che non vedeva dallo scorso novembre.

È la storia a lieto fine di Oumoh, piccola ivoriana sbarcata da sola a Lampedusa 4 mesi fa.

La madre Zenabou non poteva partire perché le mancavano dei documenti e aveva lasciato la figlia a una conoscente. Una volta ritornata sul luogo dell'imbarco, in Tunisia, la donna non l'ha più trovata: gli scafisti avevano già fatto partire tutto il gruppo degli ivoriani. "In quel momento volevo morire", ha raccontato.

Da quel giorno è cominciata l'odissea della donna, tra carte bollate e visti che non arrivavano. Poi si è riuscita a imbarcare su un altro gommone.

E il grande giorno è arrivato: oggi la piccola ha aspettato la madre all'aeroporto "Falcone e Borsellino di Palermo", con la psicologa del centro d'accoglienza di Lampedusa e la poliziotta da cui non si è staccata un attimo in questi mesi.

"Sono emozionata, felice, oggi per me è Pasqua, è il regalo più grande che potessi ricevere", ha detto l'ispettrice di polizia Maria Volpe. "Sto tremando perché mi immedesimo nella mamma, non vedo l'ora di vederle insieme", ha concluso.

L'incontro tra le due - mamma e figlia - è cominciato con una vera e propria pioggia di lacrime, da entrambe le parti. Poi l'abbraccio. "È un miracolo, è un miracolo", continuava a ripetere la donna.

"Avrei fatto di tutto per ritrovarla, è stata una sofferenza enorme stare senza di lei", ha detto.

Poi ha spiegato il motivo della fuga dalla Costa d'Avorio: voleva impedire che la piccola venisse infibulata.
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