Il Fiore sardo non è solo un formaggio ma è il simbolo della tradizione produttiva di un territorio e allo stesso tempo un'eccellenza della gastronomia isolana. Per questo costituire un Distretto voluto da tutte le otto amministrazioni comunali aderenti all'Unione dei Comuni Barbagia ha il chiaro significato di creare nuove e maggiori opportunità di valorizzazione del formaggio.

A Gavoi - uno dei paesi dove la produzione di questo pecorino antico e sapido - domani si terrà il secondo appuntamento, dei quattro previsti, dedicato alla costituzione del Distretto del Fiore Sardo. L'iniziativa assume oggi un'importanza sempre maggiore per tentare di uscire indenni da un momento di forte crisi del comparto lattiero caseario e di difficoltà per il mondo delle campagne. La nascita del Distretto ha dunque come obiettivo di mettere in moto dinamiche innovative e di generare un'ampia rete di collaborazione al fine di rilanciare, attraverso un prodotto conosciuto e pregiato, il pecorino e un intero territorio. Le potenziali ricadute di questa iniziativa coinvolgono certo le imprese agropastorali, ma anche quelle commerciali, artigianali, turistico-ricettive, culturali e tutti quelli che fanno parte, a vario titolo, del settore agroalimentare e enogastronomico.

È importante la più ampia partecipazione degli operatori del settore, i pastori innanzitutto, ma anche di tutti gli altri operatori economici al fine di proseguire con la definizione di tutto il percorso che porterà al riconoscimento regionale del Distretto del Fiore Sardo. La riunione di Gavoi alla quale saranno presenti gli amministratori del territorio, sarà coordinata e animata dall'Agenzia Regionale Laore, e si terrà nei locali "de Sa Caserma Betza", di via San'Antioco, alle 10. 30.
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