I 27 Capi di Stato europei si sono riuniti oggi a Roma per celebrare i sessant'anni della firma dei Trattati di Roma, prima pietra della fondazione dell'Unione europea, e firmare la nuova Dichiarazione di Roma, un documento che traccerà il percorso futuro dell'integrazione europea.

Nella Capitale (blindata, anche se, nonostante i numerosi cortei non si sono verificati incidenti) assente la premier britannica Theresa May, che il prossimo 29 marzo attiverà l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, dando inizio all'iter per l'uscita dall'Ue.

Dopo essere stati ricevuti ieri in Vaticano da Papa Francesco, i 25 leader sono arrivati alle 10 in Campidoglio, dove sono stati accolti dal premier italiano Paolo Gentiloni, dal sindaco Virginia Raggi e dal primo ministro maltese Joseph Muscat, presidente di turno del Consiglio dell'Ue.

"Ci sarà un 100esimo anniversario dell'Unione europea", ha affermato il presidente della Commissione Jean-Claude Junker.

Il premier maltese Joseph Muscat, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk,  Angela Merkel e Paolo Gentiloni
Il premier maltese Joseph Muscat, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk,  Angela Merkel e Paolo Gentiloni
Il premier maltese Joseph Muscat, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, Angela Merkel e Paolo Gentiloni

GENTILONI: "L'UNIONE HA ASSICURATO 60 ANNI DI PACE" - Nel suo intervento il premier Paolo Gentiloni ha ripercorso le tappe della storia del Vecchio Continente che hanno portato alla nascita dell'Unione: "Alla fine della seconda guerra mondiale, l'Europa era ridotta a un cumulo di macerie. Milioni di europei morti. Milioni di europei rifugiati o senza casa. Un continente che poteva contare su almeno 2500 anni di storia, ritornato di colpo all'anno zero".

Ha poi ricordato le figure fondamentali di Spinelli e Rossi: "Prima ancora che la guerra finisse, reclusi in una piccola isola del Mediterraneo, due uomini, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, assieme ad altri, sognavano un futuro diverso. Un futuro senza guerre. Un futuro prospero. Un futuro di pace".

Il primo ministro Paolo Gentiloni durante il suo intervento
Il primo ministro Paolo Gentiloni durante il suo intervento
Il primo ministro Paolo Gentiloni durante il suo intervento

"Noi oggi, qui riuniti, celebriamo dunque la tenacia e l'intelligenza dei nostri padri fondatori europei", ha continuato. "E la prova visiva e incontestabile del successo di quella coraggiosa scelta la offre il colpo d'occhio di questa sala: eravamo 6 sessant'anni fa, siamo 27 oggi".

Ha poi parlato dei grandi sconvolgimenti che hanno riguardato l'Europa dopo la caduta del Muro di Berlino: l'immigrazione, il rallentamento della crescita, i problemi di sicurezza, la crisi dell'occupazione: "Purtroppo ci siamo fermati. E questo ha provocato una crisi di rigetto in una parte della nostra opinione pubblica, addirittura maggioritaria nel Regno Unito. Ha fatto riaffiorare chiusure nazionalistiche che pensavamo consegnate agli archivi della storia", ha affermato, per poi tornare allo scopo dell'incontro odierno.

"Ecco il vero messaggio che deve venire dalle celebrazioni di oggi. Abbiamo imparato la lezione: l'Unione riparte. E ha un orizzonte per farlo nei prossimi dieci anni", ha dichiarato, spiegando che occorre ridare fiducia ai cittadini europei con interventi per la riduzione della povertà, nuovi investimenti e politiche migratorie comuni.

LA DICHIARAZIONE DI ROMA - Nella sala degli Orazi e Curiazi - dove sessant'anni fa 6 Paesi europei siglarono i Trattati di Roma - 27 capi di Stato hanno firmato la Dichiarazione di Roma, il documento che dovrebbe ridare slancio al processo di integrazione, ribadendo l'indivisibilità dell'Europa.

MATTARELLA: "SERVE UN'AZIONE COMUNE CONTRO IL TERRORISMO" - I leader europei si sono poi spostati al Quirinale, dove sono stati ricevuti da Sergio Mattarella.

"Il nostro ideale di libertà e democrazia è sotto attacco", ha dichiarato il presidente, rivolgendosi ai capi di Stato, "il terrorismo ha colpito di nuovo una delle capitali d'Europa, Londra. Serve una grande mobilitazione e un'incisiva azione comune per rispondere fermamente a queste minacce".

Il discorso del presidente Sergio Mattarella
Il discorso del presidente Sergio Mattarella
Il discorso del presidente Sergio Mattarella

Ha poi continuato: "L'Unione si è rafforzata in questi 60 anni. Nella dichiarazione che avete firmato si ribadisce che il nostro futuro si identifica con il nostro essere insieme. La solidarietà fra i popoli e la tolleranza, che sono i nostri valori, permetteranno all'Unione di fare un ulteriore salto di qualità. Le linee sono chiare: un'Europa sicura, prospera, portartice di pace e protagonista sul piano internazionale".

Ha però ribadito che occorre un cambiamento per salvare l'Europa: "Dobbiamo concludere con sincerità che l'attuale architettura europea deve essere ripensata. Dobbiamo serrare i ranghi della nostra Unione per renderla più competitiva. Oggi inizia una fase costituente che sarà feconda".

Mattarella ha poi invitato i presenti a levare i calici per "brindare all'Europa".
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