C'è un po' di Sardegna nell'ultima versione di Stellarium ( www.stellarium.org ), il planetario open source più utilizzato al mondo.

Grazie al contributo dell'astrofilo e informatico sedilese Giuseppe Putzolu è possibile vedere le costellazioni della cultura popolare sarda, al pari di quella araba, cinese, azteca, egizia, maori ed eschimese. Ora si può usare il programma interamente in lingua sarda - nello specifico il dialetto sedilese - scegliendo l'idioma isolano tra le 135 lingue supportate.

"È stato un lavoro impegnativo durato mesi - afferma Giuseppe Putzolu - ma ne è valsa la pena, non potevo permettere che il cielo dei sardi, il nostro cielo, venisse dimenticato".

Il lavoro sulle antiche costellazioni si basa soprattutto sulla rielaborazione delle ricerche effettuate da Tonino Bussu e da Marco Puddu.

Scegliendo lo skyculture sardo, si possono ammirare le costellazioni di sos Sette Frades (il Grande Carro), sos Bacheddos (Orione), ma anche su Pinnetu (il Toro), sa Mandra (Auriga), sa Rughe de Santu Antinu (il Cigno) e s'Udrone (le Pleiadi).
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