Mafia, da Locri a Olbia migliaia di persone in piazza per gridare: "Siamo tutti sbirri"
Venticinquemila persone sono scese in piazza a Locri (Cosenza), dove oggi l'associazione Libera celebra la XXII Giornata in ricordo delle vittime della mafia, sotto il segno dello slogan "Luoghi di speranza, testimoni di bellezza".
Dopo che ieri erano apparse sul muro dell'Arcivescovado le scritte di insulti "Più lavoro, meno sbirri" e "Don Ciotti sbirro", stamattina rappresentanti della politica e delle associazioni, studenti e semplici cittadini provenienti da tutta Italia hanno voluto ricordare - in uno dei centri nevralgici della 'ndrangheta - chi è morto per mano delle organizzazioni criminali.
In testa al corteo, insieme al fondatore di Libera, il presidente del Senato Piero Grasso e il ministro della Giustizia Andrea Orlando e alcuni giovani migranti che nei mesi scorsi sono arrivati in Calabria a bordo dei barconi.
Come ogni anno, all'arrivo nella piazza nel Paese, verranno recitati i 950 nomi delle persone innocenti uccise dalle mafie.
Intanto Don Ciotti ha replicato alla provocazione di ieri dichiarando: "Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare".
CORTEO ANCHE A OLBIA - Iniziative anche in Sardegna e in particolare a Olbia, dove decine di associazioni e semplici cittadini hanno sfilato per le strade della città, fino al maxi-schermo allestito in centro per la diretta con Locri per il discorso di don Ciotti.