Uno sconto alle famiglie con minori possibilità economiche e poi, gradino per gradino, si arriva alla tariffa massima per quelle che hanno più risorse. Il totale delle entrate del Comune di Cagliari per pagare servizi importanti, come scuolabus e mense scolastiche, non cambia. Lo fa invece la suddivisione tra le varie fasce di reddito: il nuovo sistema adottato dall'assessore alla Pubblica istruzione, Yuri Marcialis, favorisce chi ha un Isee (quindi, un reddito) più basso e ridefinisce le categorie esentate dal contributo per i servizi comunali.

A coprire i maggiori costi saranno le famiglie con i redditi più alti e una specie di "tassa d'ingresso" di 20 euro da versare all'inizio dell'anno scolastico. La modifica delle tariffe, come precisa l'assessore, entrerà in vigore al partire dal prossimo anno scolastico in tutte le scuole comunali: nido, scuola dell'infanzia, elementari e medie. La soglia di esenzione (parliamo sempre redditi Isee) sale a cinquemila euro e i diversi scaglioni hanno identica differenza.

Non pagheranno scuolabus e mensa scolastica i bimbi di famiglie al di sotto della cifra minima Isee, e man mano che il reddito sale scattano i rincari. Non pagano nemmeno gli alunni in affidamento temporaneo a famiglie o comunità alloggio, sconto del 20 per cento per ogni figlio successivo al primo.

L'assessore Yuri Marcialis, in questa videointervista, spiega qual è lo spirito delle nuove tariffe:

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