Daniele Daga, il disoccupato di 30 anni rinchiuso da dieci giorni nel carcere di Massama, è ritenuto il responsabile di 27 episodi di criminalità, compiuti in poco più di un mese a Sindia.

Dopo essere stato denunciato all'autorità giudiziaria per il furto e l'incendio dell'auto del parroco, ora è accusato anche di aver compiuto una serie di reati e segnalato nuovamente.

Reati quali la detenzione di munizioni di calibro diverso, minacce per telefono e dirette, minacce rivolte alla centrale operativa dei carabinieri della compagnia di Macomer, con le quali prospettava di farsi saltare in aria con l'esplosivo coinvolgendo i militari.

È quindi accusato di essere il responsabile degli incendi avvenuti in un'abitazione, oltre al furto e all'incendio dell'auto di don Salvatore Biccai. I carabinieri della compagnia di Macomer, coordinati dal capitano Giuseppe Pischedda, oltre raccogliere i numerosi indizi sulle azioni del giovane disoccupato, hanno attuato su di lui un controllo costante, attraverso una pattuglia, che lo teneva sotto controllo giorno e notte a tutte le ore.

Una strategia che ha reso il giovane impossibilitato a commettere altri reati. Questo ha consentito di riportare serenità nel paese, dove la gente ha vissuto per due mesi nel terrore.

I militari indagano ancora per fare luce in particolare sull'incendio compiuto nell'antica chiesa di San Demetrio, dove è stato seriamente danneggiato l'altare ligneo e la statua del santo.
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