Una morte fetale avvenuta all'interno dell'utero materno e al di fuori del travaglio del parto, per cause ancora in fase di accertamento. In poche parole, la bambina sarebbe morta nel grembo della madre. Lo ha reso noto la direzione della Assl di Oristano con una nota stampa.

"Dai primi accertamenti - si legge testualmente - parrebbe trattarsi di complicanza imprevedibile e imponderabile, in una donna alla trentaseiesima settimana di gravidanza, cui mancavano ancora 3/4 settimane al termine della gestazione. La donna era stata ricoverata da un giorno per ipertensione nell'unità operativa di ginecologia e ostetricia dell'ospedale San Martino, e sulla quale erano stati già avviati tutti gli esami del caso. Accertata l'improvvisa assenza del battito cardiaco fetale, i medici hanno concordato con la paziente l'espletamento del parto tramite taglio cesareo. Si sottolinea come l'evento sia accaduto spontaneamente e come l'intervento dei medici sia stato successivo alla morte del feto. Da parte dei sanitari è stato comunque fatto tutto il possibile per preservare la salute della donna e del feto nel breve periodo di degenza".

Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Oristano ha avviato un'inchiesta che dovrà fare luce su quanto accaduto. Tre i medici attualmente indagati: il vicedirettore del reparto, Antonio Campiglio, Bruno Lacu e Laura Urru. I genitori della bambina risiedono a Seneghe.
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