Gli insulti sul web alla cronista de L'Unione Sarda Sara Pinna da parte del sindaco di Riola Sardo Domenico Ari e del suo predecessore Ivo Zoncu hanno scatenato la dura reazione dell'Ordine dei giornalisti e dell'Associazione Stampa sarda.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i Cdr de L'Unione Sarda e de La Nuova Sardegna che hanno espresso solidarietà alla giornalista, condannando le parole dei due amministratori.

I commenti, volgari e con chiare allusioni sessiste, sono comparsi su Facebook ieri ma sono stati poi cancellati.

I commenti con gli insulti sessisti
I commenti con gli insulti sessisti
I commenti con gli insulti sessisti

Nel mirino, anche se non viene mai nominata, la corrispondente del nostro giornale Sara Pinna rea - per Ari e Zoncu - di aver dato voce all'ex assessore Francesca Lochi, cacciata dopo che aveva criticato alcune scelte dell'amministrazione, e di aver dato notizia dell'esposto presentato da alcuni cittadini per fare chiarezza sull'acquisto da parte del Comune di due copie di statue nuragiche con le risorse stanziate inizialmente per allestire un parco giochi.

"L'insulto al cronista per chi vorrebbe sfuggire alle proprie responsabilità denunciate dai mezzi di informazione è una pratica che puntualmente si ripete - scrive l'Ordine dei Giornalisti -. Mancano le argomentazioni sul merito e allora si cerca di deridere o, peggio, di diffamare chi ha dato la notizia, sperando forse che perda il suo valore di denuncia.

E' quanto è accaduto a Riola Sardo dove, pur senza mai nominarla, il sindaco attuale e il suo predecessore hanno mostrato sui social network il peggio di sé in tema di turpiloquio, allusioni sessiste e mancanza di un livello minimo di civiltà, nei confronti di una giornalista che ha riferito vicende precise che riguardano l'amministrazione del paese.

Il fatto è doppiamente grave: perché si configura come una vera e propria intimidazione, e perché i protagonisti sono pubblici amministratori (del presente e del passato) i quali sono punti di riferimento di una comunità che certo non merita di essere rappresentata in un modo così ingeneroso. E c'è di più: questo tipo di comportamenti genera spesso aspetti emulativi che (l'esperienza ce lo insegna) possono produrre gravi conseguenze che non solo sono da respingere con la massima energia, ma che offenderebbero l'intera comunità".
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