Un "gioco" fatto con lo scopo di postare un foto sui social network ha rischiato di trasformarsi in tragedia per un tredicenne di Mugnano (Napoli), che da sabato era in rianimazione e che oggi si è risvegliato.

Quello sembrava un giorno come tanti: i genitori lo lasciano a casa della zia per fargli passare la serata con il cuginetto di tre anni più piccolo di lui.

L'obiettivo è caricare e pubblicare su Facebook una foto choc di un finto suicidio e così, quando i due si chiudono in bagno, iniziano a lavorare al proprio, pericolosissimo, piano: il ragazzino simula l'impiccagione con la cintura di un accappatoio mentre il cuginetto, telefonino in mano, immortala la scena.

Una volta scattata la foto, però, qualcosa va storto: il 13enne non riesce più a liberarsi dal cappio, a snodare cioè la cintura dell'accappatoio che all'altra estremità è legata a un gancio.

Così inizia ad annaspare e a soffocare mentre i secondi passano inesorabilmente.

Per fortuna le urla provenienti dal bagno attirano l'attenzione della zia, che libera il nipotino e chiama subito i soccorsi.

Si è svegliato oggi, nel suo letto di ospedale, dopo il coma farmacologico e appena ha visto i genitori si è messo a piangere; i familiari, dicono i medici, possono tirare un sospiro di sollievo.
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