Il primo luglio tutti a casa.

Il tempio del basket sardo e nazionale è da rattoppare e imbellettare.

Ci sono quattro milioni di denari che dovranno essere utilizzati al più presto, fondi europei da usare solo per quello scopo: restituire alla città un palasport dove non ci piove dentro e con un numero di posti adeguati al grande basket, e non in costante proroga.

Insieme al Palaserradimigni, chiusura annunciata anche per il Palasantoru, gemello povero, dedicato, per statuto, quasi tutto alla pallamano.

Per le squadre della città questa doppia chiusura significa morte certa.
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