Emergono forti dubbi su quanto raccontato dalla ragazzina che, alcune settimane fa, avrebbe subito un'aggressione a sfondo sessuale sul treno Milano-Mortara.

Per ora non è stato preso alcun provvedimento nei confronti dei due giovani indicati dalla vittima come autori dei palpeggiamenti e del pestaggio: uno dei due, sentendosi braccato, si era presentato al commissariato di Milano e aveva dato la sua versione dei fatti.

LA VERSIONE DELLA RAGAZZA - La 16enne si era sentita male a scuola, lo scorso 11 febbraio, e aveva dichiarato che, due giorni prima, sul treno che da Milano l'avrebbe riportata a casa a Vigevano (Pavia), seduta nell'ultima carrozza, era stata aggredita da due persone. Le sue amiche avevano mostrato agli inquirenti alcune foto tratte da un profilo Facebook, poi eliminato, che ritraevano un ragazzo nordafricano, e proprio lui era stato indicato come uno dei responsabili.

Sempre la minore aveva detto anche che lui le aveva scritto, poi alle avances lei aveva opposto un secco rifiuto e forse quello avrebbe scatenato la reazione del respinto

LA VERSIONE DEL GIOVANE - Lui si è difeso presentandosi in commissariato: "Non sono stato io, non ho fatto proprio nulla", ha riferito, e secondo la stampa locale sembra abbia anche un alibi di ferro, non ci sono elementi che dimostrino la sua presenza su quel treno quel giorno.

Resta però il dubbio su come si siano svolti i fatti e anche come la 16enne si sia procurata ecchimosi e la frattura di una costola.
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