Arrivano con lo scirocco, sospinti dal vento caldo del sud.

Notte o giorno poco importa. Soprattutto quando ad agevolarne l'arrivo è un motore fuoribordo da quaranta cavalli e un mare piatto come una tavola.

Viaggiano stipati come sardine in barchini in legno non più lunghi di sei o sette metri.

Non fuggono da una guerra che in Algeria, dove comunque le condizioni di vita non sono certo le migliori, non c'è.

E per loro, così raccontano, la Sardegna altro non è che una tappa verso una speranza di vita nuova in Francia, Belgio o nel resto d'Europa.

In 862 sono approdati nel 2016, ben 196 in questi primi cinquanta giorni del 2017. In pratica, quasi quattro al giorno da gennaio a oggi.
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