I giovani d'oggi? Preferiscono restare disoccupati piuttosto che fare certi lavori. Colpa della mancanza di volontà. E dei sussidi passati dallo Stato.

La denuncia è di alcuni imprenditori del settore spedizioni, tessile e calzaturiero.

Tra questi, il sardo Bachisio Ledda, presidente e fondatore di un'azienda postale con sede a Teramo, la Mail Express Posta & Finanza.

"Su 100 persone selezionate per il ruolo di portalettere, 90 preferiscono rinunciare a lavorare e mantenersi con il sussidio di disoccupazione", spiega Ledda in una dichiarazione riferita dall'agenzia AdnKronos.

Ancora: "C'è carenza di lavoro, ma oggi chi non trova un'occupazione preferisce non lavorare perché percepisce comunque il sussidio di disoccupazione. Uno dei vantaggi per il lavoratore è che riceve la disoccupazione e quindi preferisce prendere il sussidio e non lavorare".

Ledda conferma che anche molti altri suoi colleghi imprenditori riscontrano lo stesso problema, che caratterizza soprattutto i giovani.

"Se non cambiano le leggi sulla ricerca del lavoro e sugli uffici di collocamento, purtroppo sarà un fenomeno in crescita", aggiunge. E conclude: "Le persone guadagnano stando a casa per almeno due anni, quindi cosa vogliono di più. È una situazione che penalizza tutti: in Italia i disoccupati ricevono una telefonata dall'azienda che fa la selezione ma sono liberi nella loro scelta. Non è così in altre nazioni, dove il disoccupato riceve la chiamata da parte dell'ufficio di collocamento e, se non si presenta a tre successivi colloqui, dopo il terzo rifiuto gli tolgono il sussidio di disoccupazione. Il fenomeno dei rifiuti da parte dei giovani disoccupati italiani sono sconosciuti all'opinione pubblica generale poiché non sono di pubblico dominio, però ritengo sia un trend molto grave''.
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