È slittata a oggi la sentenza della Cassazione sull'omicidio di Sarah Scazzi. Il presidente della prima sezione penale, Arturo Cortese, ha comunicato che alle 10 i giudici usciranno o per dare lettura della sentenza oppure per annunciare la tempistica.

La Corte di Cassazione dovrà decidere le sorti di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia, condannate all'ergastolo in Corte di Assise e in Appello per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi, rispettivamente cugina e nipote delle due imputate, strangolata il 26 agosto del 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto.

A meno di ulteriori rinvii oggi verrà dunque scritta la parola fine sulla vicenda giudiziaria che ha appassionato l'Italia, in particolare lungo tutta la fase delle ricerche della ragazzina scomparsa, ritrovata in un pozzo nelle campagne di Avetrana il 6 ottobre dello stesso anno ma anche durante le indagini, caratterizzate da numerosi colpi di scena, autoaccuse, chiamate in correità, accuse, ritrattazioni, testimonianze vere o false, ricordi, sogni. Un caso che si è trasformato anche in una saga televisiva e mediatica.

Il processo di primo grado, concluso il 20 aprile 2013, portò alla condanna all'ergastolo, per omicidio volontario e sequestro di persona, delle due donne, che condividono da sei anni la stessa cella, e a una pena più mite per Michele Misseri (8 anni) per concorso in soppressione di cadavere. La sentenza è stata sostanzialmente confermata in Appello il 27 luglio 2015.

I giudici della Suprema corte dovranno esaminare la legittimità o meno, dei temi di diritto affrontati dalla Corte di secondo grado. "La difesa sosterrà le ragioni del ricorso che è costruito sulla falsariga dell'atto di appello. Quindi si rimette in discussione tutto", si limita a dire l'avvocato Nicola Marseglia, difensore di Sabrina Misseri, insieme all'avvocato Franco Coppi.

In particolare, la difesa punta sulla forzatura di alcune prove, su come le stesse sono state valutate, sulle ricostruzioni di tempi e orari, sulla credibilità di alcune testimonianze-chiave, sull'esame dei tabulati telefonici, mentre il pg Fulvio Baldi ha chiesto per entrambe la conferma dell'ergastolo, otto anni di carcere per Michele Misseri (per soppressione di cadavere), e 5 mesi per suo fratello Carmine, che lo avrebbe aiutato a disfarsi del corpo di Sarah.

L'ultimo tentativo di riuscire a far scarcerare Sabrina, che si trova in carcere da metà ottobre 2010, è sfumato a maggio 2016 quando il tribunale dell'Appello cautelare di Taranto ha rigettato l'istanza della difesa che chiedeva di collocare la donna in una comunità.

Michele Misseri è libero nonostante si dichiari colpevole dell'omicidio mentre la figlia Sabrina è in carcere da novembre 2010 e la madre Cosima Serrano da maggio 2011. Le due donne si sono sempre dichiarate innocenti.

LA CONDANNA DI PRIMO GRADO PER MICHELE E SABRINA MISSERI E LA MOGLIE COSIMA - VIDEO:

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