Dal 2005 ogni 10 febbraio si celebra il "Giorno del Ricordo" in memoria delle vittime dei massacri delle foibe.

Una tragedia, per molti anni dimenticata, che prende il nome dagli infossamenti carsici in cui venivano gettati i corpi delle persone uccise dai partigiani comunisti guidati in Jugoslavia da Tito tra il 1943 e il 1945.

Secondo gli storici sono stati migliaia gli italiani morti durante la Seconda guerra mondiale e negli anni appena successivi, tra gli abitanti della Venezia Giulia e gli esuli di Istria e Dalmazia, costretti ad abbandonare le loro terre dopo la cessione alla Jugoslavia al termine del conflitto.

CELEBRAZIONI, MATTARELLA ASSENTE - Alle celebrazioni di oggi a Montecitorio non ha preso parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in viaggio verso Madrid per un vertice tra Italia, Spagna e Portogallo. In sua vece erano presenti i presidenti di Camera e Senato.

LE POLEMICHE - L'assenza del presidente della Repubblica a Roma e alla cerimonia in programma alla foiba di Basovizza (Trieste) ha suscitato le polemiche di alcuni esponenti politici.

Su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato che diserterà le commemorazioni ufficiali alla Camera.

Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), invece, dal suo profilo Facebook ha lanciato un appello al capo del Quirinale invitandolo a visitare la foiba di Basovizza (Trieste).

"Per il secondo anno consecutivo Mattarella non sarà presente alla foiba di Basovizza e alle celebrazioni ufficiali del Giorno del Ricordo della tragedia delle foibe e del dramma dell’esodo giuliano-dalmata", scrive nel suo post. E aggiunge: "Invitiamo il capo dello Stato a ripensarci e a partecipare a questa ricorrenza istituita per legge dal Parlamento".

Alla politica romana ha risposto il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato: "Usare il Giorno del Ricordo per attaccare il Presidente Mattarella è disonesto e ingiusto".

Il presidente della Repubblica ha comunque inviato un messaggio per le celebrazioni alla Camera: "Le cicatrici dei feroci crimini nella Seconda Guerra Mondiale - che nel dopoguerra si tradussero anche in una strage di italiani, e che si accompagnarono alle sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro nella zona di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle coste dalmate - costituiscono parte della nostra storia", ha scritto Mattarella; aggiungendo: "L'Europa della pace, della democrazia, della libertà, del rispetto delle identità culturali, è stata la grande risposta agli orrori del Novecento, dei quali le foibe sono state una drammatica espressione".
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