Ben 315 bombe risalenti alla Seconda guerra mondiale ritrovate a Porto Palma, nell'isola di Caprera, sono state fatte brillare dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei dislocati presso il nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina militare.

Le complesse operazioni, condotte a 45 metri di profondità, hanno permesso di identificare e recuperare 17 proiettili di grosso calibro, 76 di medio calibro e 93 di piccolo calibro, nonché 128 spolette e 4 cariche da lancio tutti risalenti all’ultimo conflitto mondiale.

Terminata la rimozione dal fondo, gli ordigni sono stati portati a pochi metri dalla superficie dove sono stati fatti brillare attraverso l’applicazione di una controcarica.

Gli ordigni nonostante la corrosione, erano ancora attivi e risultavano ancora più pericolosi: sarebbero potuti esplodere al minimo contatto.

Per questo la loro distruzione può avvenire esclusivamente in mare, attività che viene condotta sfruttando particolari accorgimenti che garantiscono il minimo impatto ambientale.
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