Adesso i metalli hanno anche solidificato la sabbia alla foce del "fiume osso" che scende dalla vecchia miniera di Montevecchio.

E questo tratto della spiaggia di Piscinas, almeno cinque sei ettari, è come se qualcuno l'avesse messo lì apposta, giusto per rovinare lo scenario delle meravigliose dune che degradano verso il mare. Un dispetto, insomma. Che non ha niente di naturale ma molto di negligenze e indolenze umane.

D'altronde, cosa potrebbe esserci di naturale nell'acqua del rio Irvi?

Quel colore rossastro, visibile dal satellite, gli è stato conferito dagli ossidi di ferro. Senza dimenticare che le analisi ripetute nel corso degli anni hanno rilevato la presenza di nichel, zinco, cadmio, manganese e arsenico. Tutti metalli pericolosi per la salute, che il depuratore costruito a monte avrebbe dovuto trattare e filtrare, se solo avesse funzionato, ma questa è un'altra storia. Sono gli strascichi dell'attività estrattiva che a più di cinque lustri dalla chiusura della miniera continua a seminare veleni in una zona già abbastanza compromessa da un punto di vista ambientale.
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