Pecunia non olet . Non sarà magari la tassa messa dall'imperatore Vespasiano sulla pipì degli antichi romani, recuperata dalle latrine per ricavarne l'ammoniaca e contestata apertamente dal figlio Tito, ma quell'euro imposto ai passeggeri dei treni che utilizzano i servizi igienici della stazione ferroviaria di via Roma, qualche voce contraria l'ha eccome.

«Troppo, davvero eccessivo», è il commento unanime di chi ieri mattina, per puntualizzare l'inopportunità del «caro-balzello», faceva di conto rispolverando le vecchie lire.

L'odore dei soldi, insomma, in questo caso si sta facendo sentire, tanto che non sono pochi a far marcia indietro davanti alla richiesta del personale e dei cartelli all'ingresso dei bagni.

Da lunedì dunque si paga.
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