Secondo la legge dovrebbe guadagnare al massimo 155 mila euro a cui si potrebbero aggiungere circa 5000 euro in caso di aggiornamento professionale.

Invece Fulvio Moirano, direttore generale dell'Azienda di tutela della salute guadagna tra i 200 e i 240 mila euro.

Per questo Anna Maria Busia, avvocata e consigliera regionale del Centro democratico, ha presentato un'interpellanza al presidente della Giunta Francesco Pigliaru e all'assessore alla Sanità Luigi Arru per conoscere i motivi dello scostamento dai parametri massimi previsti dalla legge.

L'iniziativa segue quella analoga assunta dal deputato del suo partito Roberto Capelli.

“La retribuzione prevista per il direttore generale dell'Azienda di tutela della salute, secondo quanto stabilito nel contratto firmato il 3 ottobre 2016, va ben oltre i limiti previsti dalla normativa vigente”, denuncia la consigliera regionale del Centro democratico.

“La normativa stabilisce nella misura massima di154.937 euro la retribuzione del direttore generale di un’azienda sanitaria e che a tale cifra è possibile, eventualmente, sommare fino ad 5.165 euro in relazione a corsi di formazione manageriale e ad iniziative di studio ed aggiornamento, promosse dalla regione ed alle quali il direttore generale debba partecipare per esigenze connesse al proprio ufficio ed un bonus, nella misura massima del 20 per cento, in relazione al conseguimento degli obiettivi assegnati”, ricorda Busia nell'interpellanza.

“Eppure la retribuzione del direttore generale dell’Azienda per la tutela della salute è stata determinata nella misura di 200mila euro prevedendo un massimale di 240mila euro, ben al di sopra dei limiti imposti dalla normativa vigente. Analogamente, risultano sopra i limiti imposti dalla normativa vigente anche i compensi determinati per il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, di Cagliari e dell’Azienda Ospedaliera “Brotzu” di Cagliari. E conseguentemente anche quelli dei Direttori sanitari ed amministrativi di tutte le Aziende Sanitarie".

“Non appaiono convincenti – secondo Busia - al fine di giustificare il maggiore esborso, le giustificazioni relative al preteso risparmio originato dal nuovo assetto organizzativo del servizio sanitario regionale, posto che l’eventuale risparmio dovrebbe essere riutilizzato, piuttosto, per garantire servizi sanitari migliori o per la riduzione del disavanzo”.

Per questo il Centro democratico ha già depositato alla Camera dei deputati un'interrogazione a risposta scritta in cui chiede al Ministro della salute di intervenire per correggere tale scelta, sollecitando un approfondimento sul tema. “Con l'interpellanza presentata in Consiglio regionale – conclude Busia - chiediamo spiegazioni direttamente al Presidente Pigliaru e all'assessore Arru”.
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