"È cominciato tutto con un boato, pensavamo fosse un terremoto, poi ci siamo alzati per scappare ed è letteralmente esplosa una parete".

Così Vincenzo Forti e Giorgia Galassi, due fidanzati di Giulianova (Teramo) sopravvissuti alla tregedia dell'hotel Rigopiano, raccontano il momento in cui la slavina ha travolto l'albergo abruzzese.

"Da quel momento non ci siamo mai allontanati, neanche in ospedale, e siamo ancora qui, uno vicino all'altra", racconta la ragazza 22enne.

I due, impauriti dalle scosse di terremoto, stavano andando via, avevano fatto già il check out quando l'edificio è stato travolto.

"Ho sempre pensato che ci avrebbero trovati", ha detto Vincenzo, 25 anni.

Il ragazzo ricorda quando sono stati costretti a "nutrirsi con ghiaccio e neve" per restare vivi; e il momento in cui ha sentito la voce dei pompieri: "In quel momento abbiamo iniziato a urlare di gioia".

Vuole ringraziare in particolare un pompiere, Vincenzo: "Ci ha guidato con la sua voce, ci ha dato tranquillità, si faceva chiamare Checco".

I ragazzi non appena la slavina ha colpito l'hotel si sono seduti sul divano, i pompieri lo hanno bucato e li hanno tirati fuori per le gambe, racconta Giorgia.

Che si definisce "una miracolata". "È incredibile, abbiamo vissuto questa esperienza insieme e ne siamo usciti insieme, tutti e due. Abbiamo quasi abbracciato la morte, ora abbiamo più voglia di vivere".
© Riproduzione riservata