Si continua a scavare tra le macerie e la neve per ritrovare i dispersi dopo la tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, nel Pescarese, travolto dalla neve mercoledì scorso.

Per i parenti delle vittime e di chi ancora manca all'appello, l'attesa è ormai insopportabile. "Quelli che sono morti sono stati uccisi", si è sfogato il papà di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersi. "E quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello". La fidanzata del giovane, Francesca Bronzi, è salva ed è ricoverata a Pescara. La responsabilità, secondo Alessio Feniello, è "delle autorità".

Lo sfogo di Alessio Feniello, IL VIDEO:

"La preghiera è l'unica cosa da fare. Vi abbraccio", è la voce affidata a Facebook di un altro genitore, Antonella Maria, la madre di Alessandro Riccetti, ternano, che proprio oggi compie 33 anni.

RICERCHE SENZA SOSTA - "Abbiamo speranze di trovare ancora persone vive", ha detto questa mattina Luca Cari, responsabile dei Vigili del fuoco per la comunicazione, anche se da sotto la neve non provengono altre voci.

"Stiamo procedendo da locale a locale - spiega Cari - per aprire varchi, e stiamo operando in un ambiente fortemente ostile; nella notte abbiamo sfondato un muro di neve con un escavatore e questo permetterà ai mezzi pesanti di raggiungere la struttura".

In un video dei Vigili del fuoco le operazioni di soccorso della notte:

Nel corso delle operazioni in mattinata, un vigile del fuoco è rimasto ferito a una mano mentre tentava di entrare nell'hotel invaso dalla neve; è stato portato via in ambulanza, mentre i tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Lupo e Nuvola, le "mascotte" del resort, sono stati ritrovati vivi sotto le macerie e portati in salvo.

IL SALVATAGGIO DEI CUCCIOLI - VIDEO:

LE INDAGINI - Intanto emergono nuovi dettagli sulla tragedia, come la mail inviata dal direttore dell'albergo alle autorità proprio quel giorno, nella quale venivano segnalate le emergenze, come l'impossibilità da parte degli ospiti di lasciare la struttura a causa delle strade bloccate e l'esaurimento dell'attività del generatore elettrico per l'assenza di corrente per mancanza di gasolio.

Nessuno, però, era intervenuto.

La mail inviata dal responsabile del resort
La mail inviata dal responsabile del resort
La mail inviata dal responsabile del resort

Così come il primo allarme lanciato da Quintino Marcella al 113 era stato ignorato: sarebbe stata una dirigente della Prefettura di Pescara a sottovalutare la situazione segnalata dall'uomo che, in una telefonata, parlava già della slavina sull'albergo, dopo aver ricevuto le informazioni da Giampiero Parete, suo amico scampato per un caso fortuito al muro di neve che, invece, aveva distrutto l'hotel.

Secondo una mappa geomorfologica, si apprende in queste ore, l'hotel sarebbe stato costruito su detriti e resti di valanghe precedenti: anche su questo aspetto verranno effettuati accertamenti nell'ambito dell'inchiesta avviata dai magistrati confluita nel fascicolo che ipotizza i reati di disastro e omicidio plurimo colposi.

I SOPRAVVISSUTI - Oggi i quattro bambini estratti dalle macerie e dalla neve, ricoverati all'ospedale Santo Spirito di Pescara, verranno dimessi, "gli esami sono più che buoni", dicono i sanitari.

E due dei sopravvissuti, Vincenzo Forti e la fidanzata Giorgia Galassi, sono usciti questa mattina e faranno ritorno a casa.
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